Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte con la collaborazione di Eurojust ed Europol, hanno fatto parte di un ampio contesto investigativo iniziato nel 2018, mirato a smantellare una rete di distribuzione di banconote contraffatte attraverso il Darkweb. Le criptovalute, oggetto di sequestro, sono state confiscate con decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria di Napoli la quale ha disposto la conversione e il trasferimento al Fondo Unico di Giustizia.
I Carabinieri, unitamente a personale dell’Exchange italiano Young Platform nominato appositamente ausiliario di polizia giudiziaria per procedere alla conversione, hanno provveduto al trasferimento e cambio in euro per il successivo deposito al Fondo Unico di Giustizia delle somme oggetto della confisca.
La peculiarità di questa operazione non risiede solo nel suo successo e nella sua natura pionieristica e nel modo in cui dimostra l'efficacia dell’Arma dei Carabinieri nello svolgere operazioni altamente specializzate anche con le nuove tecnologie finanziarie, ma dimostra come la tecnologia blockchain sia affidabile sia nel contrasto alla criminalità, dimostrandosi uno strumento poco vantaggioso per i criminali, seppure operanti nel Darkweb, sia uno strumento sicuro per chi la utilizza per scopi leciti e di tutela dei propri diritti d’autore.
Tale dimostrazione di efficacia è ancor più evidente nei Token Non Fungibili. Essi a differenza delle cryptocurrencies non sono spendibili e mantengono per sempre i propri dati. Gli NFT sono lo strumento migliore per tutelare un proprio diritto d’autore su un qualsiasi asset digitale che si possiede.
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