Occorre dare una dimensione causale al comportamento di una blockchain. In essa ogni cambio di stato della rete determina una transazione. Ogni transazione è inserita in un blocco che viene aggiunto a una catena di blocchi, creando un registro immutabile. Per usare una blockchain, si inizia creando un wallet digitale che genera una coppia di chiavi crittografiche: una pubblica e una privata. La chiave pubblica è l'indirizzo del wallet, mentre la chiave privata permette di autorizzare le transazioni. Quando si esegue una transazione, ad esempio se si invia o si riceve criptovaluta, la transazione viene verificata dai nodi della rete e aggiunta alla blockchain solo se validata dal consenso della maggioranza. Questa tecnologia è usata in vari settori per migliorare sicurezza, trasparenza e efficienza.
Sono fondamentali in questo caso i client, degli applicativi che rappresentano una interfaccia tra la rete blockchain e il personal computer. Tramite questi, è possibile interagire con il wallet, oppure con apposite API interrogare la rete. Un esempio di client è Geth, tra i più diffusi nel protocollo blockchain Ethereum. Altrimenti esistono SDK appositi per gli sviluppatori, con i quali poter realizzare progetti ad hoc. In ultimo esistono ormai centinaia di applicazioni che rendono possibile eseguire numerose funzioni nella rete, secondo i più disparati casi d'uso.
Utilizzare una blockchain è possibile sia in modo interamente distribuito, in tal caso si costruirà una distributed application, oppure in modo ibrido con software decentralizzati o centralizzati, che tuttavia eseguono operazioni che verranno persistite sulla rete distribuita.